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Rapporto sul turismo caseario di Roberta Garibaldi presso Associazione Italiana Turismo Enogastronomico.
Il «Rapporto sul Turismo ed il Mondo Caseario» rappresenta il primo lavoro di analisi sistematica sulla domanda e l’offerta a livello nazionale interamente dedicato a questo segmento turistico che negli ultimi anni sta ricevendo una crescente attenzione da parte del pubblico.
Le sinergie tra il mondo caseario ed il turismo possono, se adeguatamente valorizzate e promosse, creare benefici per i territori, le imprese, le comunità locali ed i viaggiatori. Lo studio evidenzia un forte interesse da parte dei turisti, i quali mostrano una particolare attenzione verso esperienze autentiche ed innovative che permettono di entrare in contatto con la cultura del formaggio, scoprire e vivere i luoghi attraverso modalità di fruizione ingaggianti e coinvolgenti, dove la risorsa umana gioca un ruolo centrale nel facilitare questo scambio.
L’offerta turistica attualmente presenta numerose pratiche di successo, tra visite ed attività nei caseifici, eventi e festival, itinerari tematici, … che già oggi attirare l’attenzione del pubblico. Vi è parimenti ampio spazio, data la ricchezza e la varietà del mondo caseario, per sviluppare ed arricchire le proposte turistiche facendo leva sull’innovazione, l’esperienzialità e la sostenibilità. Questo processo può contribuire ad accrescere l’attrattività delle aree rurali meno conosciute e tutelare in modo attivo (grazie al coinvolgimento dei viaggiatori) questo patrimonio così importante per il nostro Paese, favorendo la diffusione di pratiche turistiche slow e responsabili e creando benefici diffusi per l’intera filiera. Fondamentale, a tale scopo, sarà la collaborazione tra tutti gli attori pubblici e privati.
Il mio auspicio è che le informazioni, i casi studio, e le indicazioni contenute in questo primo rapporto dedicato al turismo ed il mondo del formaggio possano stimolare ed aiutare il
settore ad esplodere le potenzialità del connubio tra formaggio e turismo attraverso iniziative e progettualità capaci di promuovere la cultura, le tradizioni ed i valori dei territori, dei prodotti e delle persone.
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Ricerca scientifica pubblicata di Federico Modica e Filippo Sgroi dell’Università di Palermo.
La sostenibilità sta diventando una variabile strategica di successo per creare valore nelle aree rurali. Nel contesto delle aree rurali si collocano prodotti agroalimentari di eccellenza che costituiscono il punto di partenza per la creazione di valore. Il legislatore, al fine di valorizzare questi prodotti, prevede le certificazioni DOP , IGP, STG. Marchi e sostenibilità diventano un binomio per favorire la permanenza dell’uomo nelle aree rurali. Questo contributo discute l’uso degli indicatori di marca territoriale per favorire la resilienza dei territori . In particolare viene esaminato il Pecorino Siciliano DOP e vengono valutate le strategie aziendali di un campione di aziende esaminate. Lo studio contribuisce a mettere in luce un sistema agroalimentare localizzato che, nonostante la concorrenza di altri prodotti, continua, seppure con bassi margini economici, a creare quelle condizioni per la permanenza dell’uomo nel territorio.
17/02/2024 :: Italia
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Tesi di Laurea “How Can Traditional Products (PDO, PGI, TAP, Transhumance) Contribute to the Development of Sustainable and Inclusive Destinations in Rural Tuscany” dell’Università di Pisa.
Mentre alcune aree della Toscana centrale attraggono ogni anno un gran numero di turisti, le zone rurali, in particolare nel nord della Toscana, faticano ad attirare la stessa attenzione. I prodotti alimentari tradizionali e quelli con indicazioni geografiche (IG), tra cui Denominazione di Origine Protetta (DOP), Indicazione Geografica Protetta (IGP), Prodotti Agricoli Tradizionali (PAT) e prodotti della Transumanza, hanno il potenziale per trasformare le aree rurali e attrarre visitatori sia italiani che stranieri, promuovendo al contempo un ecosistema turistico sostenibile e inclusivo. Lo scopo di questo lavoro è analizzare il grado di comprensione da parte dei turisti del sistema di certificazione IG; valutare il livello di interesse per i prodotti alimentari tradizionali e se questi possano fungere da fattore di attrazione; e valutare possibili strategie per attirare visitatori e promuovere i prodotti agroalimentari locali, contribuendo così all’economia locale. Applicando la tecnica di codifica a 100 interviste semi-strutturate condotte con rispondenti italiani e stranieri in tutta la Toscana, questo studio mette in evidenza i principali temi e le opinioni sottostanti che influenzano le loro scelte. I risultati mostrano che i turisti stranieri conoscono meno i cibi IG; che attività combinate possono aumentare il numero di turisti che visitano un’area rurale dove si producono cibi tradizionali; e che i turisti hanno un’opinione favorevole delle aziende agricole che producono cibo in modo sostenibile e sottolineano l’importanza di preservare le tradizioni locali e il benessere animale.
01/12/2023 :: Italia
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Studio di Elina De Simone, Mara Giua e Cristina Vaquero-Piñeiro dell’Università Roma Tre, Italia.
Lo studio analizza l’influenza dei riconoscimenti territoriali sulla domanda turistica, in particolare le aree iscritte nella World Heritage List (WHL) dell’UNESCO in relazione alle Indicazioni Geografiche (IG). L’analisi prende in esame dati italiani a livello NUTS3 (Nomenclatura delle unità territoriali statistiche) che vanno dal 1999 al 2019. Il contributo dello studio è duplice. In primo luogo, utilizzando un modello Difference-in-Differences insieme al Propensity Score Matching (PSM-DiD), lo studio valuta l’impatto del riconoscimento congiunto di entrambe le certificazioni come trattamento binario (sì/no). In secondo luogo, utilizzando il Generalised Propensity Score Matching (GPSM) per il trattamento continuo, lo studio valuta in che modo l’impatto delle due certificazioni è subordinato al numero di riconoscimenti (coerenza). Queste valutazioni di impatto riguardano sia i turisti nazionali che quelli internazionali. Le conclusioni evidenziano gli effetti positivi, che comprendono arrivi turistici, pernottamenti e spese turistiche, associati sia al riconoscimento combinato (PSM-DiD) sia alla coerenza dell’accreditamento (GPSM). Questi risultati supportano l’attuazione di politiche basate sul territorio che promuovano le diverse risorse locali, in particolare il patrimonio culturale e l’eccellenza agroalimentare.
03/02/2024 :: Italia
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Studio di Francesca Checchinato, Cinzia Colapinto, Vladi Finotto, Christine Mauracher e Chiara Rinaldi dell’Università di Venezia.
Il Prosecco rappresenta una delle Indicazioni Geografiche (IG) di maggior successo a livello mondiale: le sue vendite sono cresciute continuamente, indipendentemente da eventi traumatici come la pandemia di COVID-19 o la guerra in Ucraina. Sebbene il vino Prosecco sia ampiamente conosciuto e consumato, sostenendo lo sviluppo locale dei suoi territori, c’è ancora molto potenziale non sfruttato in termini di sviluppo del turismo vinicolo sostenibile. In particolare, dal 2019 Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene hanno ottenuto il riconoscimento della Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO (WHL) come Paesaggio Culturale, aprendo nuove opportunità in termini di sinergie tra turismo vinicolo e culturale. Pertanto, questo capitolo si propone di affrontare l’intersezione tra la WHL dell’UNESCO e l’IG Prosecco, concentrandosi sul potenziale dell’UNESCO come leva per lo sviluppo del turismo vinicolo sostenibile.
20/11/2023 :: Italia
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Un articolo dedicato all’esplorazione delle IG italiane e dei prodotti tradizionali come base per lo sviluppo del turismo gastronomico e il loro impatto collettivo sullo sviluppo delle comunità rurali. l’Italia è stata selezionata come soggetto di ricerca in quanto è una delle destinazioni più popolari al mondo, il Paese con il più alto numero di IG registrate e una tradizione consolidata di turismo rurale. Autore Taras Shevchenko.
12/05/2023 :: Italia
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Researh article realizzato da Fabrizio Antolini University of Teramo e Francesco Giovanni Truglia Istat, Directorate for Environmental and Territorial statistics, Rome.
La sostenibilità ambientale gioca un ruolo cruciale nell’influenzare le azioni politiche e il comportamento delle persone. L’Agenda 2030 sottolinea gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), che possono essere raggiunti attraverso il turismo, in particolare nella sua forma più sostenibile, come l’ecoturismo. L’ecoturismo offre una piattaforma ideale per sperimentare nuovi stili di vita orientati alla sostenibilità e al benessere. Inoltre, l’ecoturismo enfatizza le identità territoriali, soprattutto attraverso la promozione di cibi e vini, che possono contribuire alla creazione di aree turistiche sostenibili. La produzione di alimenti di qualità è una prova dell’attenzione che i produttori dedicano alla sostenibilità dei territori e a uno stile di vita che pone il benessere al primo posto. I cittadini europei stanno riconoscendo sempre di più l’ambiente come una risorsa per una buona qualità della vita. In Italia, l’agriturismo, che include attività offerte da 25 produttori agricoli certificati di qualità, sta diventando sempre più popolare tra i turisti. In questo contesto, la sostenibilità può essere vissuta attraverso il turismo, che offre l’opportunità di vivere in modo diverso. Questo articolo esamina due regioni italiane (Toscana e Puglia) dove sono state implementate con successo aree di agriturismo, cibo e turismo (FFST) come forma di turismo sostenibile. Lo studio dimostra che le aree FFST possono essere definite utilizzando l’analisi spaziale e possono diventare un modello per lo sviluppo turistico sostenibile. In conclusione, la sostenibilità ambientale ha un significato etico e può essere raggiunta attraverso il turismo, in particolare attraverso l’ecoturismo e le aree FFST, che permettono ai turisti di vivere stili di vita sostenibili, enfatizzando le identità territoriali.